Premessa
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Il rischio, se lo conosci, lo eviti! = INFORMAZIONE
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Volere e “SAPERE”, è potere! = INFORMAZIONE E FORMAZIONE
Quando si intraprende un discorso sull’argomento, scritto o parlato che sia, mi piace iniziare nel citare le massime su indicate in quanto rendono immediatamente l’idea e l’importanza dell’argomento trattato e del quale vorrei attirare la Vs. attenzione.
Come ampiamente supportato da autorevoli soggetti e istituzioni, oramai è chiaro ed evidente che applicare concretamente i principi della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, è pagante sia per il datore di lavoro privato che per quello pubblico, ma anche e a maggior ragione per il lavoratore autonomo e per il titolare di una qualsiasi attività artigianale, professionale, commerciale o industriale.
Per poter applicare concretamente i principi di prevenzione, è necessario che l’interessato/a, al di là dell’adempimento formale effettuato o, ancor peggio, ancora da effettuarsi (DVR, piano delle emergenze, DUVRI, nomine e comunicazioni varie) per ottemperare a quanto previsto dalle norme emesse in materia di igiene e sicurezza (purtroppo ne sono tante), conosca bene i rischi effettivamente presenti sul luogo di lavoro o nei locali o luoghi ove si svolge l’attività lavorativa e/o espositive, commerciale o artigianale.
Il fatto che l’interessato/a abbia formalmente adempiuto a quanto la legge prescrive e, ancora peggio, adempiuto in modo errato, non significa che automaticamente i rischi siano stati effettivamente eliminati e, in caso di infortunio e/o malattia causata dal rischio ancora presente nel luogo, il responsabile dell’attività né risponde personalmente sia sotto l’aspetto penale e sia sotto l’aspetto civile del risarcimento danni specialmente se, invece del lavoratore, si tratta di un cliente o visitatore dell’attività.
Come in altri settori anche in questo vi sono vari tipi di approccio alla questione sopra descritta! Esempio: Facendo la domanda: cos’è la MECCANICA? si Potrebbe rispondere: “Settore della fisica che studia il comportamento dei sistemi fisici in relazione alle forze cui sono sottoposti”; ma anche: “che la meccanica è la moglie del meccanico”!
A parte la reazione esilarante che tale ultima definizione potrebbe procurare, l’esempio serve a dimostrare che, chi ha il volere, ma anche il sapere, ha il potere; chi invece, anche se fortemente, ha il solo volere ma senza il sapere, non ha potere. Ovviamente con il solo volere (adeguamento solo formale alle norme) ci si mette solamente nei guai.
Purtroppo, come si è detto, il grande ostacolo all’applicazione delle misure di prevenzione nei vari luoghi di lavoro (e perché no, anche nelle semplici abitazioni) che vi è in tutta Italia, è la mancanza di CULTURA in materia di igiene e sicurezza. Gli enti che istituzionalmente sono deputati a creare la cultura, e questo è noto a tutti voi, è principalmente la SCUOLA. Ancorché dal 2000 il Presidente della Repubblica abbia emesso il DPR nr. 257/2000 che prevedeva e prevede l’inserimento della materia di “igiene, sicurezza e prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro nei programmi didattici, in pratica solo alcune scuole hanno in qualche modo adempiuto a quanto previsto.
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